La necrosi della polpa dentale è l’ultimo stadio di alcune patologie a carico dei denti.
Purtroppo, quando si parla di “necrosi del dente o del nervo o della polpa dentale”, si è quasi sempre in presenza di una situazione irreversibile.
Ma, procediamo con ordine: la polpa dentale è un tessuto molle che si trova all’interno del dente. Al suo interno troviamo i vasi sanguigni, i nervi e le cellule deputate alla produzione di dentina.
Distinguiamo due tipi di polpa dentale: la polpa camerale, ossia contenuta all’interno della corona dentale e quella radicolare, lungo il canale radicolare.
La polpa dentale riveste un doppio ruolo fondamentale per la salute dei nostri denti: da un lato, garantisce l’afflusso di sangue al dente e, dall’altro, è responsabile di inviare gli impulsi nervosi attraverso i nervi contenuti al suo interno.
Necrosi della polpa dentale: cosa si intende?
In questa fase il dente perde completamente la vitalità dei vasi sanguigni, dei nervi e degli altri tessuti molli presenti all’interno. Essa rappresenta la fase finale di patologie che hanno portato di fatto alla morte del dente. Tra queste quelle più frequenti sono le infezioni non curate e i traumi. Anche una carie non curata a dovere e trascurata nel tempo può portare a una necrosi della polpa dentale. Infatti, questa malattia si previene a monte, evitando l’insorgere della pulpite, ossia l’infiammazione della polpa dentaria.
necrosi della polpa dentale: i sintomi più comuni
La parola necrosi deriva dal greco e vuol dire morte. Quindi, di fatto quando si verifica la necrosi della polpa dentale si verifica la morte del dente stesso. Infatti, la polpa dentale contiene la parte vitale del dente, cioè i vasi sanguigni e i nervi. Quando questo accade è meglio agire in fretta. Purtroppo, spesso, non è facile comprendere i sintomi. Tuttavia, ci sono due campanelli d’allarme da non sottovalutare: il dolore e il cambiamento di colore del dente.
In particolare, il dolore più comune è quello pulsante che parte dalle terminazioni nervose presenti. Infatti, batteri e i residui di nervi morti o il pus che si possono accumulare all’interno del dente premono sulle membrane parodontali, possono causare un dolore fortissimo. Inoltre, può capitare che si verifichi un ascesso che causa dolore intenso e, afte o cisti all’interno del cavo orale.
Invece, per quanto riguarda il cambiamento di colore del dente in necrosi possiamo affermare che il più delle volte si nota palesemente che il dente diventa giallo, grigio o tendente al nero.
Cure e rimedi
In presenza di questa patologia si può agire con due diverse cure. La prima è la devitalizzazione, ossia la cura canalare la quale permette di rimuovere i tessuti interni morti o in via di putrefazione e di disinfettare totalmente alla radice.
Inoltre, è possibile agire estraendo il dente attraverso un intervento abbastanza semplice ed indolore. Naturalmente la visita approfondita e specialistica, unita alla radiografia permetterà al tuo odontoiatra di fiducia di scegliere l’operazione più adeguata.
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